Nuove Bollette Ellettriche 2016 2018 ecco la verità

A partire dal 2016 e fino al 2018 le bollette elettriche cambiano. O meglio cambia la tariffazione. Aumentano i costi fissi e diminuiscono quelli variabili. Una cosa che sa tanto di fregatura per il cittadino italiano. In pratica non dobbiamo essere piú virtuosi.

Non c'è quasi piú convenienza, o almeno c'e n'è di meno a spegnere una lampadina o a spegnere un condizionatore a distanza perchè i costi fissi legati al contratto, al contatore ci saranno sempre sia che consumiamo oppure no. Il consumo a kilowatt quindi diminuisce.

La buona cosa è che sparirà la progressività del kilowatt. Quindi non costerà di piú in maniera proporzionale al totale dell' assorbimento annuo. Le novità sono contenute nel dl 102-2014 che va a recepire una direttiva europea.


Il 75% della bolletta dipenderà ancora dai kWh consumati però ci sono delle novità. Verranno introdotti livelli di potenza con un 'passo' più fitto rispetto all'attuale, in modo da aumentare la possibilità per il cliente di scegliere quello ottimale per le proprie esigenze; contestualmente ci sarà l'azzeramento transitorio dei costi per il cambio di livello (che passano da 30 a 0 euro) e, per scegliere meglio, verranno messi a disposizione i dati storici sulla massima potenza prelevata mensilmente.

L'Autorità, per garantire l' 'ammortizzatore' per i clienti bisognosi per il 2016, in base a quanto già previsto dalle normative vigenti, aggiornerà il bonus di sconto per l'elettricità in modo da azzerare ogni possibile effetto sulle fasce disagiate, il tutto senza incrementare il valore della componente As della bolletta con cui si alimenta il meccanismo dei bonus.

Nel corso del 2016 l'Autorità poi adeguerà ancora il bonus entro 60 giorni dall'entrata in vigore dell'atteso decreto ministeriale di revisione del meccanismo previsto dal d.lgs. 102/2014, o per effetto di altro provvedimento legislativo in materia. La gradualità alla base della riforma.

 Il processo di gradualità prevede che dal 1° gennaio 2016 rimanga invariata la struttura tariffaria a scaglioni e che, solo per le tariffe per i servizi di rete, venga effettuato un primo intervento teso a 'smorzare' l'effetto di progressività ai consumi e ad aumentare le quote fisse (per punto e per potenza), riducendo di almeno il 25% l'entità del sussidio incrociato oggi esistente; inoltre viene avviata la raccolta e la messa a disposizione dei clienti dei dati relativi ai valori di potenza massima prelevata.

Dal 1° gennaio 2017 ci sarà la piena applicazione della tariffa non progressiva per i servizi di rete e verrà effettuato il primo intervento anche sulla tariffa per gli oneri di sistema, in modo da diminuire l'effetto di progressività e limitare a 2 il numero di scaglioni di consumo annuo; verranno poi introdotte tutte le novità legate all'impegno di potenza, con l'offerta di un maggior numero di livelli tra cui scegliere.

Dal 1° gennaio 2018 la riforma sarà a regime, applicando la piena struttura non progressiva anche alla tariffa per gli oneri generali di sistema. Inoltre, in coerenza con il percorso di gradualità e in parallelo alla riforma, verrà prolungata al 2016 la sperimentazione dell'attuale tariffa volontaria per le pompe di calore, consultando la possibilità di una sua estensione ad altri clienti domestici, anche per raccogliere ulteriori proposte dalle associazioni dei consumatori e ambientaliste. [1]Secondo le stime attuali, se nei prossimi anni nulla cambiasse nei costi del sistema elettrico, le famiglie italiane continuerebbero a pagare la medesima bolletta elettrica complessiva, ma avverrebbe una redistribuzione tra diverse tipologie di famiglie.

Per il 'cliente tipo' (con consumi medi di 2.700 kWh all'anno e una potenza di 3 kW) l'impatto della riforma - comprensivo delle imposte - potrebbe essere oggi stimato in 0,9 euro al mese nel 2016, 0,09 euro al mese nel 2017 e 0,76 euro al mese nel 2018, per una variazione totale stimabile tra 1 gennaio 2015 e 1 gennaio 2018 di 21 euro. La spesa media annuale passerebbe così dai 505 euro a 526 euro. Per le famiglia numerose, con ad esempio consumi medi di 3.200 kWh/anno, il risparmio stimato complessivo in questi tre anni sarebbe di circa 46 euro, poiché la bolletta annua scenderebbe dai 668 euro a 622 euro.

Chi ci guadagna



Le famiglie mononucleo , con ad esempio consumi medi di 1.500 kWh/anno, registrerebbero gradualmente un impatto, comprensivo di tasse, di 2 euro al mese nel 2016, di 3,7 euro al mese nel 2017 e di 0,6 euro al mese nel 2018, con la spesa media che passerebbe da 256 euro nel 2015 a 334 euro nel 2018. [2] Il segnale di prezzo percepito dal consumatore non sarà più distorto e si avrà libertà di scegliere il vettore energetico più adatto alle esigenze della singola famiglia, cioè se scegliere l'elettricità, il gas, il GPL o altro. Infatti oggi chi ad esempio per riscaldare vuole utilizzare un'efficiente pompa di calore viene penalizzato da più alte tariffe. Con la riforma, e quindi con una più stretta aderenza ai reali costi, potrà scegliere se utilizzare la pompa di calore ad altissima efficienza senza essere penalizzato, magari risparmiando se, guardando all'intero bilancio energetico della famiglia, potrà così sostituirla al gas. Ragionamenti simili si possono fare anche con i veicoli elettrici al posto di quelli a benzina o gasolio, o alle piastre ad induzione per cucinare.

Come si legge l Iban e cosa rappresenta

Quando si apre un conto corrente, sia in agenzia che online, vengono assegnati una serie di riferimenti che fanno capo a degli standard a livello nazionale e internazionale. Stiamo parlando dei codici IBAN e di altre sigle che è importante conoscere in caso di transazioni, bonifici, investimenti online, come il BIC o lo SWIFT. Passiamo in rassegna questi codici, cercando di capire dove si trovano e come vanno utilizzati.

Cos’è l’IBAN?
L'IBAN è una sigla che identifica l'International Bank Account number: si tratta in pratica di un codice standard a livello internazionale che va ad identificare un'utenza relativa ad un conto corrente bancario. Questo sistema standardizzato fu adottato a partire dal 1997 come ISO 13616, dopo essere stato ideato dal Comitato europeo per gli standard bancari.
Lo scopo del codice IBAN era naturalmente quello di trovare una modalità più semplice quando si devono effettuare le varie transazioni economiche, sia fra persone fisiche che fra le imprese; infatti, molto spesso in ambito europeo potevano esserci problemi di confusione a livello di identificazione se non si faceva riferimento ad uno standard valido per tutti gli stati membri.
Ad oggi, al di fuori dell'Europa, il codice IBAN non è ampiamente diffuso, per cui si tende a sfruttare anche l'utilizzo del codice BIC o SWIFT. Ad esempio nel caso di pagamenti da parte di servizi extracomunitari, ci viene richiesto il più semplice codice BIC per identificare la banca a cui facciamo riferimento.

Leggere l'IBAN
Il codice IBAN, definito a livello internazionale, è composto da una serie di simboli alfanumerici, in particolare:
  • 2 lettere che identificano la Nazione di appartenenza della banca (IT nel caso italiano)
  • 2 cifre di controllo
  • il codice BBAN, ovvero il codice di identificazione nazionale della banca.
Il codice BBAN (basic bank account number) che costituisce l'IBAN attuale può essere considerato a sua volta una coordinata bancaria necessaria a identificare il codice del beneficiario ed è composto da 23 caratteri:

  • CIN: lettera di controllo
    Abi: cinque cifre che identificano la banca destinataria
    Cab: cinque cifre che identificano la filiale destinataria
    Numero di conto corrente: 12 caratteri alfanumerici

L'uso dell'IBAN è diventato obbligatorio dal 1 gennaio 2008 per tutta una serie di operazioni bancarie quali bonifici nazionali e quelli rivolti a istituti bancari dell'area SEPA.

Detrazioni fiscali per tutto il 2013 per impianti di Allarme

Anche i sistemi per proteggere la casa, come antifurti, allarmi, porte blindate, impianti di video sorveglianza, possono godere delle detrazioni fiscali Irpef del 50% come accade per le ristrutturazioni edilizie. Il decreto legge numero 63-2013 pubblicato in G.u.del 6 giugno 13 stabilisce la proroga fino al 31 dicembre 2013. Fino ad oggi le detrazioni scadevano il 30 giugno, grazie al decreto c'è tempo fino a fine anno.

Cosa sono le detrazioni: somme di denaro che possono essere detratte dalla dichiarazione dei redditi. E' chiaro che chi non percepisce redditi non può usufruire delle detrazioni. La spesa massima è di 96 mila euro e possono essere detratte 10 rate per 10 anni in egual misura.

Esempio: se si spendono 9mila euro per un impianto di allarme si possono detrarre 4500 euro (50%), quindi 450 euro l'anno per 10 anni.

Per quel che riguarda l'impiantistica di un allarme per la casa le detrazioni possono essere effettuate per interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi. Cosa intende il legislatore per un atto non lecito? La lesione di diritti giuridicamente tutelati. La detrazione del 50%, nel 2014 salvo proroghe passerà al 36%, spetta solo su interventi realizzati su immobili, sono quindi esclusi i contratti con istituti di sorveglianza e controllo come ad esempio vigilantes e metronotte.

Chi possono usufruire delle detrazioni: coloro che sono i proprietari degli immobili ma anche chi è intestatario di contratto di affitto. Inoltre: chi ha la nuda proprietà, i soci di cooperative e di società semplici, oppure chi usufruisce del diritto di superficie o abitazione.

Tutti i pagamenti devono essere effettuati con bonifico bancario su cui risulta il codice fiscale di chi dovrà godere della detrazione e nella causale la descrizione dell' intervento.

La guida su tutti gli interventi detraibili è possibile rintracciarla sul sito delle Agenzie delle entrate.

Proroga detrazioni fiscali per Ristrutturazioni Edilizie

Via libera alla proroga delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie di appartamenti e condomini e per gli interventi di riqualificazione energetica. Il decreto legge numero 63 è stato pubblicato in G.U. del 4 giugno 2013 ed è quindi entrato in vigore. La parte più importante è quella relativa alla proroga delle detrazioni:

  • proroga al 31 dicembre 2013, vecchia scadenza 30 giugno 2013, per le detrazioni del 50% per ristrutturazione edilizia;
  • proroga 31 dicembre 2013, vecchia scadenza 30 giugno 2013, per le detrazioni del 55%(passano ora al 65%) per interventi di riqualificazione energetica;
  • proroga al 30 giugno 2014, vecchia scadenza 30 giugno 2013, per le detrazioni del 65% per ristrutturazioni che interessano il condominio (almeno il 25% della superficie);
Risparmio energetico:
dalla proroga rimangono fuori le spese sostenute per rimuoverei impianti di riscaldamento o climatizzazione con pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia.Nessuna proroga anche per la sostituzione di scalda acqua tradizionali con modelli a pompa di calore.

Vengono prorogate al 31 dicembre 2013 ed innalzate al 65% le detrazioni per:

  • installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda che sostituiscono scalda acqua elettrici;
  • installazione e realizzazione di cappotti termici o isolamenti termici con realizzazione di strutture opache verticali o di ombreggiamento;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione.
Si abbassano un pochino le spese massime consentite. Rimangono di 96 mila euro per quelle edilizie ma per i pannelli solari sono ora di 92.307,69 euro per la realizzazione di un impianto con una superficie massima di 50 mq.

Nuovi incentivi per l'acquisto di mobili nell' ambito di una ristrutturazione edilizia. Fino al 31 dicembre 2013 detrazioni al 50% per una spesa massima di 10mila euro.

Per la lista di tutti i lavori che possono essere detratti si può consultare la guida dell' Agenzia delle Entrate.

Incentivi Pannelli Solari 2012-2013 quanto rendono

L'installazione dei pannelli fotovoltaici conviene anche per gli anni 2012-2013. Il DECRETO del 5 luglio 2012 in attuazione dell’articolo 25 del decreto legislativo 3 marzo 2011, numero 28 disciplina il cosiddetto Quinto conto energia. Ci sono stati tagli alle tariffe incentivanti e potrebbero essercene ulteriori in futuro quando si raggiungerà quota di 6,7 miliardi di incentivi erogati (probabilmente ad inizio 2013) quando lo stesso decreto cesserà.


Tariffe incentivanti spettanti agli impianti fotovoltaici


Primo semestre di applicazione impianti su edifici:
-potenza compresa tra 1 e 3 kwp: 208 euro (tariffa omnicomprensiva) per Mwh prodotto e 126 euro (premio energia consumata in sito).
-potenza compresa tra 3 e 20 kwp: 196 euro (tariffa omnicomprensiva) per Mwh prodotto e 114 euro (premio energia consumata in sito).
Secondo semestre di applicazione:
-potenza compresa tra 1 e 3 kwp: 182 euro (tariffa omnicomprensiva) per Mwh prodotto e 100 euro (premio energia consumata in sito).
-potenza compresa tra 3 e 20 kwp: 171 euro (tariffa omnicomprensiva) per Mwh prodotto e 89 euro (premio energia consumata in sito).
Premi alle tariffe incentivanti per integazione architettonica, i pannelli dovranno avere tutte le seguenti caratteristiche:
1. moduli non convenzionali e componenti speciali, sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici di edifici, energeticamente certificabili, quali:
a) coperture degli edifici;
b) superfici opache verticali;
c) superfici trasparenti o semitrasparenti sulle coperture;
d) superfici apribili e assimilabili quali porte, finestre e vetrine anche se non apribili comprensive degli infissi;
2. moduli e componenti che abbiano significative innovazioni di carattere tecnologico;
3. moduli progettati e realizzati industrialmente per svolgere, oltre alla produzione di energia
elettrica, funzioni architettoniche fondamentali quali:
a. protezione o regolazione termica dell'edificio. Ovvero il componente deve garantire il mantenimento dei livelli di fabbisogno energetico dell'edificio ed essere caratterizzato da trasmittanza termica comparabile con quella del componente architettonico sostituito;
b. moduli e componenti speciali progettati ed installati per garantire tenuta all'acqua e conseguente impermeabilizzazione della struttura edilizia sottesa;
c. moduli e componenti speciali progettati e installati per garantire tenuta meccanica comparabile con l'elemento edilizio sostituito



Informazioni maggiori su:
http://www.gse.it/it/Conto%20Energia/Fotovoltaico/Pages/default.aspx
http://www.pannellisolariprezzi.net/il-quinto-conto-energia-le-nuove-tariffe-e-quanto-durano/