Cresce il lavoro nelle azienze e cooperative che si occupano del sociale, chinesiterapisti e fisioterapisti introvabili

In un momento di forte crisi economica cresce nel 2009 l'occupazione nelle imprese che si dedicano ai servizi sociali. Le aziende, società e cooperative sociali, nonostante una diminuzione delle stesse dell' 1,9%, quest'anno offriranno uno 0,1% in più di occupazione ai lavoratori, in particolare a infermieri, chinesiterapisti e fisioterapisti figure prosessionali non facilmente trovabili. È la stima contenuta nel rapporto Excelsior 2009 realizzato da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro. Le imprese sociali continuano, intanto, a caratterizzarsi per la difficoltà di reperimento di alcune figure professionali, a partire dagli infermieri. Situazione che spinge ad assumere personale immigrato: sempre nel comparto della sanità e assistenza, nel 2009, «più di due nuovi assunti su cinque potrebbero non essere italiani». In particolare si prevedono oltre 37 mila entrate (37.150) ed un numero di uscite pari a 36.750, con un saldo che resta positivo per 400 unità. Pertanto, il saldo, pur risultando in calo rispetto alla crescita evidenziata tra il 2006 e il 2008 che è stata nell'ordine dell'1,7%, è decisamente più positivo di quello che si prospetta per l'insieme dell'industria e dei servizi. Quanto alle difficoltà di reperimento, queste si concentrano soprattutto nella sanità e assistenza sociale, dove circa 4 figure su 10 risultano introvabili, professioni qualificate nei servizi sanitari e addetti all'assistenza personale in istituzioni. Tale situazione spinge in su la quota di assunzioni di personale immigrato sul totale delle assunzioni previste che appare nettamente superiore al complesso delle imprese: il 37% del totale, a fronte del solo 17% della media.