Sussidi pubblici alle aziende nel 2009, meno del previsto

In Italia le aziende private godono della metà di sussidi pubblici rispetto alla Germania. Lo rivela un rapporto del Met (Monitoraggio Economia e territorio) sulle politiche industriali in Italia, presentato oggi all'Università di Roma Tre e realizzato interpellando 25.000 imprese su tutto il territorio nazionale. Secondo i dati raccolti, che prendono in considerazione tutti gli interventi pubblici erogati alle imprese, a livello nazionale e regionale in base ai diversi interventi legislativi in materia, dal 2002 al 2008 le risorse per le politiche industriali destinate ai diversi settori produttivi (esclusi quelli aeronautico e aerospaziale) sono crollate del 63,6%, con un calo del 23,2% solo nell'ultimo anno. Se invece si prendono in considerazione i finanziamenti totali alle imprese, a prezzi costanti e includendo i settori aerospaziale e aeronautico (che assorbono il 40% degli aiuti) dal 2008 a oggi si è registrato un timido aumento del 2,3%. «Il calo dei fondi alle imprese è molto accentuato - commenta l'economista Raffaele Brancati, presidente del 'Met' - il problema è che manca una prospettiva per interventi definiti, obiettivi chiari e strumenti di verifica dei risultati delle risorse pubbliche utilizzate»La lievissima ripresa delle erogazioni di fondi pubblici alle imprese nel corso del 2008, spiega il rapporto, è attribuibile quasi esclusivamente ad un solo intervento pubblico, la legge 808 del 1985 per i settori aerospaziale e aeronautico. Pochi strumenti legislativi hanno fatto registrare nell'ultimo anno una variazione positiva delle risorse messe in campo per la politica industriale italiana: le risorse erogate dal Far, il fondo agevolazioni per la ricerca, sono aumentate del 33,5% per un importo di poco inferiore ai 310 milioni di euro nel 2008; quelle relative ai Pia Innovazione sono cresciute del 9,2% a 204 milioni di euro. Il calo delle erogazioni di sussidi pubblici si accompagna, sottolinea il rapporto, alla diffusa riduzione di tutte le risorse amministrate dalle Regioni: «le nuove regole sul Patto di Stabilità interno, più stringenti vincoli di bilancio e l'esaurimento di alcuni fondi comunitari - si legge nello studio - hanno disegnato un quadro particolarmente angusto per tutte le amministrazioni regionali». Dopo un biennio (2006-2007) in cui i flussi di risorse erogate dai governi regionali sono stati complessivamente pari a circa 900 milioni di euro annui, nel 2008 si è registrato un brusco rallentamento, con una contrazione particolarmente forte in regioni come Toscana (-59%), Umbria (-38%) nel Centro-Nord; Molise (-85%) e Basilicata (-70%) al Sud. In controtendenza solo i sussidi alle imprese messi in campo da Trentino (+35%), Valle d'Aosta (+31%) e Lazio (+12%). Complessivamente, calcolando risorse nazionali e regionali, nel Sud le erogazioni a sostegno alle imprese sono diminuite a causa della riduzione nella spesa destinata agli strumenti specifici di politica industriale (da 2 a 1,6 miliardi di euro. Il rapporto rileva, infine, che in Italia le piccole e medie imprese attive nella ricerca e nell'internazionalizzazione (le «micromultinazionali») siano il 5% delle imprese totali. E sono le prime a chiedere, in questo momento di crisi, «certezze di indirizzo e regole stabili» nella gestione degli aiuti pubblici alle aziende, come spiega il presidente del Met, Raffaele Brancati: «bisogna gestire le politiche con attenzione ai criteri operativi e ai criteri di accesso».