Continua a scendere il valore delle case in Italia. Nei primi sei mesi del 2009 nei capoluoghi di provincia il calo è stato del 3,6%, peggio hanno fatto le zone periferiche, meglio le zone centrali e di prestigio. Lo rivela un' indagine dell'ufficio studi Gabetti.
Si stanno stabilizzando i prezzi a Milano (-1,9%) e Roma (-1,3%). Alcuni segmenti di acquirenti, come i piccoli investitori, si spiega nell'analisi di Gabetti, «si sono riaffacciati prudentemente sul mercato». Per altre componenti di domanda, come le giovani coppie e i cittadini stranieri, «la situazione potrebbe migliorare nei prossimi mesi, dopo che, a cavallo tra l'ultimo trimestre del 2008 e il primo trimestre del 2009, hanno dovuto scontare la forte stretta creditizia». In genere, si sottolinea nell'analisi, «si è riscontrato, a partire da marzo, un aumento d'interesse di visite e di attività. Si sono rilevati dei cambiamenti nei comportamenti d'acquisto: in aumento la domanda di usato, di tagli più efficienti e la preferenza per una zona specifica non è più vincolante».- Inoltre «vengono valutate sempre più spesso alternative con il budget di spesa disponibile. Per chiudere positivamente le trattative in media i proprietari devono concedere sconti, sul prezzo iniziale, nell'ordine del 15%». Lo studio di Gabetti rileva poi che si è manifestato un crescente interesse per il mercato locativo, in un contesto di leggera riduzione dei canoni. Complessivamente hanno sofferto in misura superiore i quartieri e le metropoli ad elevata presenza di ceti medi e popolari, dove gli acquisti sono diminuiti e quelli effettuati sono stati di tagli più ridotti. I capoluoghi settentrionali (-3,8% la variazione media dei prezzi nel semestre) hanno fatto registrare una performance in linea con i capoluoghi dell'Italia meridionale (-3,7%). Leggermente meglio è stato l'andamento nel centro Italia (-3,2%). Fra i grandi centri italiani Torino ha registrato una flessione dello 0,2%, contro il -4,2% del secondo semestre del 2008. A Napoli, Firenze e Bologna i prezzi risultano invariati. Numerosi interventi in città e hinterland, che non rispondono a logiche di qualità-prezzo o in location sfavorevoli, risultano fermi e con basse percentuali di assorbimento da parte del mercato.
Si stanno stabilizzando i prezzi a Milano (-1,9%) e Roma (-1,3%). Alcuni segmenti di acquirenti, come i piccoli investitori, si spiega nell'analisi di Gabetti, «si sono riaffacciati prudentemente sul mercato». Per altre componenti di domanda, come le giovani coppie e i cittadini stranieri, «la situazione potrebbe migliorare nei prossimi mesi, dopo che, a cavallo tra l'ultimo trimestre del 2008 e il primo trimestre del 2009, hanno dovuto scontare la forte stretta creditizia». In genere, si sottolinea nell'analisi, «si è riscontrato, a partire da marzo, un aumento d'interesse di visite e di attività. Si sono rilevati dei cambiamenti nei comportamenti d'acquisto: in aumento la domanda di usato, di tagli più efficienti e la preferenza per una zona specifica non è più vincolante».- Inoltre «vengono valutate sempre più spesso alternative con il budget di spesa disponibile. Per chiudere positivamente le trattative in media i proprietari devono concedere sconti, sul prezzo iniziale, nell'ordine del 15%». Lo studio di Gabetti rileva poi che si è manifestato un crescente interesse per il mercato locativo, in un contesto di leggera riduzione dei canoni. Complessivamente hanno sofferto in misura superiore i quartieri e le metropoli ad elevata presenza di ceti medi e popolari, dove gli acquisti sono diminuiti e quelli effettuati sono stati di tagli più ridotti. I capoluoghi settentrionali (-3,8% la variazione media dei prezzi nel semestre) hanno fatto registrare una performance in linea con i capoluoghi dell'Italia meridionale (-3,7%). Leggermente meglio è stato l'andamento nel centro Italia (-3,2%). Fra i grandi centri italiani Torino ha registrato una flessione dello 0,2%, contro il -4,2% del secondo semestre del 2008. A Napoli, Firenze e Bologna i prezzi risultano invariati. Numerosi interventi in città e hinterland, che non rispondono a logiche di qualità-prezzo o in location sfavorevoli, risultano fermi e con basse percentuali di assorbimento da parte del mercato.