Donne, lavorare come skipper per navi da diporto

Aumentano le donne che lavorano come skipper all' interno delle imbarcazioni da diporto. Lo sottolinea l'Ipsema (Istituto di previdenza per il settore marittimo), che ha registrato un notevole incremento dell'occupazione femminile all'interno delle navi. Una novità che emerge anche dalle statistiche sugli infortuni: anche se gli infortunati sono prevalentemente quarantenni di sesso maschile, la quota di infortunate è pari al 14% e supera abbondantemente quella rilevata annualmente sul complesso delle categorie di naviglio, pari a circa il 3%. La categoria del diporto, compreso il diporto a noleggio iscritto nel Registro internazionale, incide sul totale delle navi assicurate con l'Istituto per circa il 19% ed è cresciuta sensibilmente negli anni facendo registrare un incremento costante. Negli ultimi sette anni, dal 2002 ad oggi, nel portafoglio Ipsema si è registrato un incremento del 90% di navi assicurate.Allo stesso positivo andamento del numero delle navi assicurate corrisponde anche un altrettanto significativo aumento dei posti di lavoro assicurati. Nello stesso arco di tempo, gli ultimi sei anni, l'incremento complessivo dei marittimi assicurati nella categoria naviglio da diporto è stato di ben il 65%. Ciononostante, il diporto rappresenta una quota di portafoglio complessivo nettamente inferiore rispetto a quella costituita dalle unità assicurate, a causa delle dimensioni molto ridotte degli equipaggi. Con l'Ipsema risultano assicurate per l'anno passato circa 1.250 imbarcazioni destinate alla nautica da diporto, che hanno impiegato circa 2.200 lavoratori. Per ciò che riguarda gli incidenti sul lavoro, il rapporto tra il numero complessivo di infortuni avvenuti negli ultimi 5 anni e i corrispondenti posti di lavoro si traduce in un indice pari a 1,3%, ossia 1,3 infortuni ogni 100 posti di lavoro assicurati. A fronte di una media negli altri settori marittimi pari a circa il 5%. La maggior parte degli eventi infortunistici, il 78%, è avvenuta in porto a bordo delle imbarcazioni. Con una frequenza nei mesi estivi, tra giugno e settembre, del 66% dei casi; nel 26% l'infortunio è accaduto nei servizi di coperta, nel 16% nelle operazioni di ormeggio, disormeggio e rimorchio. Nel 30% dei casi il marittimo ha subito danni in seguito a una caduta dall'alto, infortunandosi nel 26% gli arti inferiori. Per monitorare il fenomeno del lavoro irregolare, l'Istituto ha firmato, nei mesi scorsi, un protocollo di intesa con la Guardia di Finanza per collaborare alla tutela delle forme di lavoro da possibili deviazioni per evasioni fiscali e contributive perpetrate da alcuni operatori del settore marittimo. Secondo i dati della Guarda di Finanza, come spiega l'Ipsema, in due anni di controlli dal 2007 al 2009, sono state rilevate ben 365 infrazioni per lavoro irregolare ed evasione contributiva, per controlli effettuati su imbarcazioni da diporto in navigazione prevalentemente nei mari del sud Italia e così distribuite: 47% nel compartimento di Napoli, 43% in quello di Palermo. con equipaggio e la ristrettezza dei porti turistici italiani».